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Analisi della pericolosità

Nella tavola 2 è stata riportata la perimetrazione delle aree di interfaccia utile alla definizione del rischio incendi.

Tav. 2 – Carta delle fasce e aree di interfaccia

Tale tipo di perimetrazione è definita “classica” cioè con la presenza di frammistione fra strutture ravvicinate tra loro e la vegetazione (periferie dei centri urbani, villaggi, ecc.).

In generale la perimetrazione degli insediamenti urbani di Monteroni può essere riassunta come zona Centro urbano, zona Campus Universitario (Ecotekne) e le case sparse. La perimetrazione dei centri urbani rappresenta la prima fase per la definizione del rischio incendi. Ad essa segue quella della definizione della fascia di perimetrazione dei 200 metri con il colore rosso. La vicinanza dei perimetri delle case sparse con quello del centro urbano e del campus universitario crea una fascia perimetrale quasi del tutto omogenea, lasciando solo in alcuni casi aree libere all’interno del confine comunale (a sud, a sud-ovest e a nord est del centro urbano).

Ai fini della valutazione della pericolosità è necessario analizzare alcuni fattori, cui è stato attribuito un peso diverso a seconda dell’incidenza che ognuno di questi ha sulla dinamica dell’incendio. In particolare è stata analizzata la vegetazione presente all’interno della fascia perimetrale individuata in precedenza e raggruppata in quattro categorie:

  1. Coltivi e Pascoli (uliveti, frutteti)
  2. Coltivi abbandonati e Pascoli abbandonati
  3. Boschi di Latifoglie e Conifere montane
  4. Boschi di Conifere Mediterranee e Macchia

Oltre al tipo di vegetazione presente è stata inoltre analizzata la densità divisa a sua volta in due categorie:

  • rada
  • colma

Dato che le formazioni vegetazionali hanno comportamenti diversi nei confronti dell’evoluzione degli incendi a seconda del tipo di specie presenti, della loro mescolanza, della stratificazione verticale dei popolamenti e delle condizioni fitosanitarie, alcune essenze arboree autoctone come gli uliveti e i frutteti sono state assimilate alle specie appartenenti alla prima classe, ma con densità “rada”.

Dalle analisi emerge che sul territorio di Monteroni non vi sono boschi di natura consistente, ma piuttosto piccoli giardini privati e filari di Pini Secolari o di tipo Sempreverde. Per il resto il territorio è utilizzato in gran parte da colture arboree di uliveti e frutteti, e da coltivi e Pascoli. Anche per quanto riguarda la densità non si registrano superfici vegetative di tipo colmo, ma soprattutto di tipo rado. Essendo il terreno di Monteroni di natura prevalentemente pianeggiante, la sua pendenza risulta assente e quindi di valore pari a “0”.  Per quanto riguarda il contatto delle sotto-aree con aree boscate o incolti, in base alle analisi delle ortofoto e situ si può affermare che tale tipo di contatti sono assenti o del tutto trascurabili e quindi pari a valore “0”. Dato che il Comune di Monteroni non ha subito incendi boschivi in passato la distanza da incendi pregressi dagli insediamenti è assente e quindi con valore pari a “0”. In base alla classificazione del Piano AIB (Piano regionale di previsione prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi redatta ai sensi della 353/2000) il Comune di Monteroni risulta tra i comuni a basso rischio e quindi con valore pari a “0”.

Il risultato finale è la rappresentazione cartografica delle classi di pericolosità per gli incendi di interfaccia all’interno della fascia perimetrale con i seguenti colori: rosso-alta; arancione-media; giallo-bassa. La carta della pericolosità del comune di Monteroni è rappresentata nella tavola 3, da cui si evince che la classe prevalente di pericolosità assegnata all’intero territorio comunale quella Bassa (X ≤ 10). È da fare presente che in prossimità di aree boscate risultano alcune classi a pericolosità media (11 ≤ 18), ed in particolare una all’incrocio tra le vie Messapia e San Fili, e  le altre (cinque in tutto) nei pressi del campus universitario di Ecotekne lungo la SP n. 119 per Lecce.

Tav. 3 – Carta della pericolosità

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