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Rischio incendio boschivo

Il rischio da incendi boschivi, è una calamità di tipo stagionale in quanto le sue condizioni dipendono dalle condizioni meteorologiche, dalle caratteristiche dei combustibili vegetali e dalla topografia del luogo e, nella maggior parte dei casi di tipo dolosa (cioè causata dall’uomo).

La Puglia risulta tra le prime regioni italiane (insieme ad altre del sud e isole) per numero di incendi e superficie percorsa dal fuoco.

La superficie boscata presente sul territorio salentino, è pari ad appena l’1,3% della superficie complessiva.

In particolare il territorio comunale di Monteroni sorge in un’area denominata  “Valle della Cupa” dove gli ambienti naturali sono quasi del tutto scomparsi per far spazio alle colture dell’uomo, la superficie boschiva è tra le più basse d’Italia e pari a meno dello 0.5%.

Per la valutazione del rischio incendi devono essere analizzati vari fattori tra cui il patrimonio boschivo e non, la presenza di specie vegetali altamente infiammabili, l’indice di boscosità, l’abbandono delle campagne, il flusso turistico, la distribuzione degli incendi dolosi ecc. Ai fini della valutazione del rischio incendi è utile considerare i seguenti patrimoni:

  • il primo è quello boschivo, che nella Provincia di Lecce – nonostante la sua limitata dimensione – ha una importanza fondamentale riconosciuta anche dalla Comunità Europea  che ha lo scopo di inventariare la naturalità in 4 Europa e, che ha individuato nel Salento numerosi siti di interesse comunitario (33 SIC), siti di interesse nazionale (5 SIN) e regionale (18 SIR);
  • il secondo, più strategico, si pone a supporto del primo (per potenziali corridoi ecologici ed espansione della naturalità esistente) ed è presente in forma dispersa nel paesaggio agricolo e più vulnerabile in quanto più frammentato.

Vedi: Aree boscate, Analisi della pericolosità, Analisi della vulnerabilità, Valutazione del Rischio

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